venerdì 8 marzo 2013

Hachiko

Foto della statua di Hachiko a Shibuya
Oggi oltre alla festa della donna si festeggia anche l'anniversario della morte di Hachiko.

Hachikō nacque a Odate, nella Prefettura di Akita, il 10 novembre 1923. Era un esemplare maschio di Akita bianco.
Hachi in giappone significa otto, numero benaugurante, ko invece è un vezzeggiativo.
All'età di due mesi, venne adottato da Hidesaburo Ueno, un professore universitario del dipartimento agricolo di Tokyo, che lo portò con sé nella sua abitazione a Shibuya. Ogni mattina, il professor Ueno si dirigeva alla stazione di Shibuya per andare a lavorare. Il suo fedele cane lo accompagnava sempre e ritornava alla stazione quando il suo padrone rientrava dalla giornata lavorativa.

Purtroppo il 21 maggio 1925, Ueno morì di arresto cardiaco mentre era all'università. Hachikō, come ogni giorno, si presentò alla stazione per le 3 del pomeriggio (l'orario in cui il suo padrone solitamente arrivava), ma il professor Ueno non era ancora tornato. Il cane attese invano il suo arrivo. Ciononostante, tornò alla stazione il giorno seguente e fece così anche nei giorni successivi. Con il passare del tempo, il capostazione di Shibuya e le persone che prendevano quotidianamente il treno iniziarono ad accorgersi di lui e cercarono di accudirlo offrendogli cibo e riparo.

Con il tempo, tutto il popolo giapponese venne a conoscenza della storia di Hachikō, tant'è che molte persone andavano a Shibuya solo per vederlo e per poterlo accarezzare. Nonostante il passare degli anni e la sua età avanzante che lo indebolì progressivamente, il cane continuò imperterrito a recarsi alla stazione per poter rivedere il suo padrone. Nell'aprile 1934, venne realizzata, ad opera dello scultore Teru Ando, una statua in bronzo con le sue sembianze che fu posta nella stazione di Shibuya (un'altra simile è stata eretta a Odate, il suo luogo natale); lo stesso cane fu presente all'inaugurazione.

L'8 marzo 1935 Hachikō morì di filariasi all'età di 12 anni, dopo aver atteso, ininterrottamente, per ben 10 anni, il ritorno del suo padrone. La sua morte impietosì la comunità nipponica, la notizia venne inserita in tutte le prime pagine dei giornali giapponesi e venne dichiarato un giorno di lutto per ricordare il suo reiterato gesto di fedeltà nei confronti del padrone.

Con la venuta della Seconda guerra mondiale, il governo giapponese, necessitando quantità ingenti di metalli per costruire le armi, ordinò di usare anche quello della statua di Hachikō. Nel 1948, tre anni dopo la fine del conflitto, Takeshi Ando, figlio di Teru, ricevette la commissione di scolpire una nuova statua raffigurante il cane, sempre nello stesso posto di quella precedente.

Nonostante il corpo di Hachikō sia stato preservato tramite tassidermia ed esposto al Museo Nazionale di Natura e Scienza a nordovest della stazione, alcune sue ossa sono sepolte nel cimitero di Aoyama, accanto alla tomba del professor Ueno. L'8 aprile di ogni anno, in Giappone viene organizzata una cerimonia per ricordare Hachikō, ove partecipano vari amanti dei cani che portano il loro omaggio alla sua lealtà e alla sua devozione.

 Una foto vera di Hachiko, scattata un anno prima della sua morte.

Oggi la statua di Hachiko è uno dei luoghi d'incontro preferiti dai giovani.

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